…ed eccoci ragazzi, dopo aver organizzato i dettagli e l’itinerario, e aver capito che la cosa migliore era non fare domande da giornalista, che peraltro non sono, mi sono avvicinata a Paolo e gli ho detto: “sei pronto?!”…abbiamo deciso che mi avrebbe “inseguito” con la NineT, io invece ho pensato alla sua bimba e scherzando gli ho pure chiesto come si accendeva e se la prima era in su oppure in giù, per farlo sorridere o forse spaventare?!…
Prima di iniziare questo “test mozzafiato” era doveroso conoscere un po’ di retroscena direttamente da una persona così coinvolta nella nascita di una “moto che non c’era!”.
Ed è propria di Paolo Chiaia l’idea di Zaeta. Il nome singolare, è facilmente riconducibile ai biscotti “zaeti” tipicamente padovani che in passato una
donna teneramente gli regalava, di questo è rimasto affezionato tanto da chiamare così le sue moto. Anche la società, di cui Paolo è parte attiva, che costruisce le Zaeta ha un nome tanto particolare quanto simbolico e “Ouroboros” è pieno di concetti che nella moto e nel singolare progetto portano!…
…Sì, un vero appassionato di moto, persona con una grande cultura nelle diverse discipline motociclistiche e un biker atipico. Paolo coltivava la passione di andare di traverso fin da ragazzino quando con un Piaggio Ciao bianco provava la libidine di scivolare, è da questo giochino e da un sogno sempre tenuto nel cassetto che ha voluto provare l’ebrezza di costruire una moto che mancava! La disciplina del frenare e derapare sembra semplice, ma è invece abbastanza complicata.
Il mettere di traverso la moto negli ovali di terra è un gesto che affascina, ma questa specialità purtroppo, in Italia, non vive gli stessi fasti di altre competizioni motociclistiche più in voga. Invece, sappiamo che moltissimi sono gli Americani e gli Inglesi che con i loro campionati dedicano tempo e tanta passione nello Short Track e nel Flat Track. L’ambiente di queste corse è familiare e spontaneo, è una disciplina, dove regna la voglia di divertirsi!….
…Ecco entrare in gioco Marco Belli, con lui la prima apparizione di una Zaeta a Daytona nel 2007, il pluridecorato campione nella specialità dello Short Track, con i suoi 3 titoli UK, i 4 Italiani e i 2 Europei sono tanta roba e il suo titolo Europeo nel 2010 con Zaeta, al suo primo anno di competizioni, conferma il fatto che la moto va forte e curva velocissima! La certezza è che un grande pilota come lui amante delle piste ovali, partecipa attivamente allo sviluppo della moto che nelle piste si comporta veramente bene. E se la versione racing continua a comportarsi egregiamente come per esempio alla celebre corsa Pikes Peak, la versione stradale richiede lo sviluppo e la produzione in piccole serie….
…Tutto questo non nasce per caso e Paolo, nel dicembre del 2008 al Motor Show di Bologna, incontra Graziano Rossi con il quale ci fu un grande scambio di pareri e sicuramente la certezza di concretizzare il progetto.
Nelle fasi di sviluppo di Zaeta entra poi in società Matteo Uliassi, un altro uomo con la passione pura e che in questo progetto ci mette anche le sue capacità imprenditoriali.
La certezza di voler produrre una moto che faccia divertire, leggera e curata in ogni suo minimo particolare è sempre più grande, ma soprattutto personalizzabile nella veste grafica e in alcune componentistiche tecniche….
…Nella determinazione del progresso di tutto il progetto è coinvolta In-Motion, ed è a questa già affermata azienda, che produce parti di massimo pregio come le ruote Kineo, che viene affidata la ingegnerizzazione e l’industrializzazione della moto.
…E’ nel 2013 che la moto assume la sua versione definitiva, ed ecco la “versione stradale!”…
…finalmente la tanto sospirata prova e con la Zaeta la partenza è stata da Lazise, bellissima cittadina situata lungo la riva orientale del Lago di Garda, proseguendo poi per un centinaio di km tra le colline per testare la sua destrezza e la sua maneggevolezza in versione stradale.
Infatti, fin dal primo momento questa “minimalista bombadina” potrebbe sembrare adatta solo all’utilizzo racing, invece in questa versione stradale, omologata Euro3, è adattissima ad un uso cittadino, e ancora di più a noi donne, visto il suo peso piuma di soli 115kg in senso di marcia e l’altezza sella di soli 800mm regolabile (-10/+20mm), potrebbe diventare una immensa fonte di emozioni!….
….Dopo aver percorso pochi chilometri, ti sale la voglia di aprire il gas, sgranando le sue 5 marcie per sentire come spinge questo potentissimo monocilindrico TM 530cc 4 valvole raffreddato a liquido, e i suoi circa 60cv all’albero sono davvero tanti e anche i più esperti sono tenuti ad avere una buona cautela per come e per quando si spalanca il gas!…è davvero facilissimo trovarsi in mono ruota o ad avere la ruota che pattina! Il rapporto peso potenza di questa moto la rende cattiva, ma è pure docile quando si dosa con delicatezza il gas!
Le sue linee accattivanti unite alla bellissima carrozzeria, questa è un versione stupendamente fatta per Paolo dal noto artista Inglese Maxwell Paternoster, e la sua pregiata componentistica non ti permette di passare inosservata, una moto da veri intenditori e non per tutte le tasche!….
…Il tutto viene confermato dal telaio in alluminio, a culla aperta, ricavato dal pieno, come pure la piastra di sterzo regolabile.
La prima breve pausa l’abbiamo fatta a Bardolino, dopo essere passati dalla strada panoramica dove i battiti sono andati a mille! Paura?! No, solo brusche accelerazioni, tanto che per dei buoni tratti mi hanno fatto perdere dagli specchietti Paolo e Albi (staff)!
In questo piccolo borgo, purtroppo o fortunatamente, tutti mi guardavano e mi sentivano, lo scarico Termignoni ha un sound da prima della classe e inconfondibile.
Una pausa per fare alcuni scatti e per scambiare due chiacchiere e condividere le prime impressioni…proprio qui guardando Paolo ho capito che probabilmente aveva iniziato a fidarsi…e il mio sorriso esprimeva molto di quello che potrebbe sembrare facile da dire, ma io ho semplicemente affermato: “è una bomba! tutti dovrebbero avere una moto così, iniziando da noi donne!”. Ero carica come non mai, niente mi fermava dal girare e rigirare e passare attorno a qualsiasi cosa, manovre veloci e facilissime, sia alle bassissime velocità, che nello spostamento del mezzo da ferma, vi assicuro che non ho mai trovato una moto così leggera, sembrava quasi di avere una bmx. L’interasse è abbastanza corto, e la sella con rivestimento Vibram, ti permette una posizione comoda e allo stesso tempo ti consente di mantenere il busto in una posizione di quasi relax con le braccia stese su un manubrio largo quanto basta per darti il massimo controllo in tutti le condizioni di guida!….
….La forcella Showa di questa versione, e il mono posteriore Ohlins sono stati all’altezza delle prestazioni che ho potuto raggiungere in prova, il mono era un po’ troppo rigido per il mio peso, ma in ogni caso quando ho preso un po’ di dimestichezza la Zaeta è diventata una fun bike!.
La strumentazione è minimalista quanto basta per avere tutto il necessario, a partire dal kick starter e dalla pulsantiera multipla che comanda fanaleria e frecce, mentre il piccolo conta km con le relative spie è montato centrale sulla piastra che ferma manubrio ed è anch’essa ricavata dal pieno, quindi le cose essenziali ci sono ed il resto non lo vogliamo…peso superfluo!
La confidenza che sono riuscita a prendere con questa moto è qualcosa di straordinario, mi ha permesso di guidarla in “stile motard” o se preferite “cross”, gamba in avanti e giù in piega con una sicurezza strabiliante, i pneumatici tassellati per un uso on-off hanno sempre tenuto, anche se nella ricerca della piega fatta con grinta tentavano di scappare per la tangente!…ma sono comunque previste le varianti di pneumatici ed ognuno può scegliere la conformazione di gomme che preferisce, io la vedrei molto bene con coperture tipo rain, in ogni caso sono montate su bellissimi cerchi Kineo tubeless. Nella guida con impostazione più stradale vale la stessa considerazione, grande sicurezza data dalla ciclistica e dalla distribuzione dei pesi, resta chiara la mia idea che qui ci vuole una guida “cattiva” e in stile motard, la sensazione in entrata di curva con staccatona violenta è da brivido!…quando il posteriore inizia a scivolare arriva il momento di massima libidine…certo che il farlo su strada potrebbe portare a qualche rischio, quindi prudenza sempre! In tutte le condizioni di guida la moto ti supporta nell’anteriore con pompa Brembo e un disco flottante da 320mm a margherita con pinza Brembo a doppio pistoncino, e nel posteriore per fare le manovre da stuntman c’è un disco fisso da 240mm a margherita con pinza a singolo pistoncino e pompa con serbatoio integrato, ottima frenata!….
….A Torri del Benaco, altra piccola tappa, in una splendida cornice con il suo caratteristico Castello Scaligero, molto affascinante la cornice che bene si abbina con l’appeal che sento per questa spettacolare “moto da sparo!”.
Il nostro percorso è continuato verso nord passando per Malcesine e arrivando a Torbole, deviando nel percorso verso alcune strade laterali che salivano in collina sulla riva veronese del Lago di Garda, qui c’era un ottimo pane per i nostri denti!…mi sono divertita a inserire e scalere marce proprio qui dove misto stretto e Zaeta diventano un connubio speciale!
A Torbole la doverosa pausa per un light lunch, e alcuni meritati scatti con Zaeta e Paolo, con cui ci stavamo proprio divertendo! Forse a questo punto la sua fiducia verso le mie capacità di guida era decisamente cambiata al punto che quasi me la voleva regalare…scherzo!….
….Il giro stava quasi per giungere alla conclusione e non ci volevo proprio credere visto quanto Zaeta mi ha fatto emozionare, le sue brusche accelerazioni mi hanno riesumato le sensazioni del paracadutismo, veramente adrenaliniche, il controllo non deve mancare perché la potenza potrebbe diventare nulla!
L’abbigliamento scelto per questo giro quasi urban, è stato una giacca Alpinestars modaiola in pelle e jeans con protezioni, casco DMD verde glitter e aerografato con mascherone anni settanta Baruffaldi, una pashmina rossa e nera gigante per coprire il viso soprattutto nei tratti più lunghi, mentre al collo un foularino di seta con motivo floreale di Dolce e Gabbana, per la presa sicura ho scelto dei guanti tecnici da cross di Alpinestars, gli inseparabili stivali Walker, il jeans strappato macchiato e skinny…il tutto perché molte donne vogliono sentirsi belle e ammirate anche quando, con il loro style, vanno in moto!
E’ poi, purtroppo, arrivato il momento di caricare la Zaeta di Paolo sulla sua Zaetamobile e nella maniera più semplice e divertente ho cercato di separarmi da lei: “con il sorriso!”…birretta e due chiacchiere promettendoci di mantenerci in contatto magari per una sfida racing, con Zaeta tra amici!!… see you soon…Babila
| jacket ALPINESTARS | shirt MAURO GRIFONI | jeans ZARA | gloves ALPINESTARS | back protection DAINESE | mask BARUFFALDI | boots WALKER | helmet DMD | photo by ALBI | motorcycle ZAETA | SPECIAL THANKS to PAOLO CHIAIA |
6 comments
…anch’ io voglio una moto così !!!
Brava Babila ti seguo…
Colori fantastici moto carina
Complimenti! Bella moto
Gran bella moto e servizio. Io non ho mai visto un aspetto così creativo dedicato al mondo delle moto, spesso ambiente di fanatici e smanettoni. Qui si viaggia tra appassionati al mondo delle moto e a quello che rappresenta nel subconscio di molti di noi, come oggetto per cavalcare la libertà
Grazie per aver compreso l’idea nuova nel scrivere di moto dal punto di vista di una donna che ama i colori di questo mondo. A presto Babila
Caro DOC, questo è il concetto vero di tutto quello che sto facendo … Grazie di cuore Babila